Cinquantuno persone sono indagate per il fallimento delle società di Marco Marenco, l’imprenditore arrestato a Lugano nel 2015 prima di essere estradato in Italia.
Si sono concluse le indagini sul fallimento delle aziende di Marco Marenco, imprenditore arrestato nell’aprile del 2015 a Lugano e poi estradato in Italia.
Fallimento Marenco, concluse le indagini: cinquantuno persone nel registro degli indagati
Al termine dell’attività investigativa, gli inquirenti hanno proceduto con l’iscrizione di ben 51 persone nel registro degli indagati per il fallimento per bancarotta delle aziende di Marco Marenco.
Le ipotesi di reato a carico degli indagati
I cinquantuno indagati sono sospettati dei reati di truffa aggravata, appropriazione indebita, false comunicazioni sociali e bancarotta aggravata. Le autorità hanno inoltre proceduto con il sequestro preventivo di 107 milioni di euro.
Le accuse a carico di Marco Marenco
Per Marenco l’accusa è quella di essersi appropriato in maniera indebita di oltre un miliardi di euro attraverso l’evasione fiscale, truffe e altri illeciti. L’appropriazione di denaro, stando alle ipotesi investigative, sarebbe avvenuta attraverso 190 società, molte delle quali stanziate nelle Isole Vergini Britanniche.
Il fallimento delle società: un buco da quattro miliardi. Il secondo crac più importante della recente storia economica italiana
Il fallimento di Marenco, leader nell’importazione di gas naturale per la produzione dell’energia elettrica, è considerato come uno dei grandi crac della storia recente dell”economia italiana, secondo solo a quello della Parmalat. Si tratta infatti di un buco, stando a quanto riportato dall’Ansa, di ben quattro miliardi di euro che ha avuto un contraccolpo non indifferente anche sull’economia italiana.